Riflessioni per l'estate - n.9

Lavoro a puntate di Don Carlo Colombo per un anno .

Puntata n.9:

 

Nei mesi estivi

La comunicazione ***

La ragione per cui le persone interagiscono viene cercata a livello di interesse personale, spesso emo­zionale, e non attribuita a un accrescimento di conoscenza fredda. Viene così messa in evidenza la carat­teristica dell'affettività che è il sorgere di un interesse che coinvolge sentimenti, intelletto e volontà; come contrapposizione viene sottolineata la fredda conoscenza, che indica la mancanza di affettività, in quanto furono inibiti i sentimenti che fanno sì che la conoscenza muova la volontà. Ora, la fredda co­noscenza non accosta all'oggetto conosciuto, ma lascia nello stato apatico, per cui l'unico mezzo di co­municazione è la verbalizzazione di ciò che si è conosciuto. Ancora una volta ci troviamo di fronte al dramma della paranoia, creando dei rapporti fuori dall’effettività, fa sì che siano solo formali al punto da non riconoscere e distinguere la persona dal resto della realtà. Siamo di fronte ad una non comunicazione.

Negli esseri umani ciò che conta non è la probabilità di una notizia, ma la valutazione soggettiva di quanto quella notizia sia interessante. Ancora una volta viene sottolineato che la conoscenza senza i sentimenti non tocca in nessun modo la vita di una persona. Infatti i sentimenti sono una forte griglia selettiva, altrimenti la persona, travolta dal cumulo di sensazioni, sarebbe impossibilitata a fare delle scelte, per cui non riuscirebbe in alcun modo a comunicare, non permettendo alla sua affettività di esprimersi. In questo caso la notizia è l'altro nella sua realtà, che bussa alla porta della nostra vita per poter entrarvi in modo significativo. Ma, se l’altro è indifferente, il fatto di aprire la porta è considerato un disagio tale che si trova ogni scusa per non farlo. Ora, per il cristiano non esiste solo la simpatia o l’antipatia che tolgano l’altro dall’indifferenza; infatti noi sappiamo che sono dei linguaggi del corpo. Dicevo, per il cristiano ci sono altre fonti che rendono interessante la persona dell’altro, così che si apra la porta della comunicazione. In primo luogo il fatto di essere membra di un medesimo corpo in seguito ai Sacramenti ricevuti e alle celebrazioni liturgiche vissute; inoltre per la specifica volontà di Cristo di amare non solo gli amici, ma anche i nemici; ed infine per l’esigenza stessa dell’affettività, che è guidata dallo Spirito, a farci dono gratuito. Tutti questi elementi ci inclinano ad uscire dall’egocentrismo, conseguenza del peccato, per entrare in comunicazione con gli altri. Per il fatto che uno è uomo, il cristiano non può più considerarlo indifferente. (Ecco l’uomo – 5 l’affettività).

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